Sogni verdi

Considerando gli impatti negativi e i danni alla salute e all’ambiente, l’econmia attuale contuinua a basarsi nell’estrattivismo. Da’ priorità alle regole del valore del cambio del prodotto invece che del riuso. Il prezzo della la natura è più importante della cura che abbiamo della natura stessa per le generazioni future.

Il sistema di dominio economico è sostenuto dal sistema di sviluppo tecnologico, un’ ideologia che non mette al centro la terra e i suoi esseri viventi, incluse le chiaramente le persone che ci circondano, mantenendo queste premesse provochiamo a noi stessi un impatto negativo nei corpi e nel nostro territorio.

Seguire una direzione chiara in queste tecnologie risulta quindi complicato, fondamentalmente per via di un assenza completa dei meccanismi di trasparenza in ogni nodo di produzione. La suluzione che si propone a queste corporation tecnologiche esce fuori con un nome: capitalismo verde, come dire, un insieme di “risposte” alla crisi climatica che non si pone un problema di fronte al consumo attuale, invece propone forme “pulite” di continuare a consumare fino all’infinito attraverso di un energia prodotta per grandi imprese idroelettriche, parchi eolici o solari, biocombustibili, parchi geotermici e altre magie della geoingegneria.

Per dimostrare un vero cambio di paradigma in termini di materia climatica dovremo iniziare a ridurre la domanda, aumentando le riparazioni e il riciclo di materiali che già abbiamo a disposizione, condividendo le conoscienze tecniche e limitando il modello estrattivo che sta distruggendo principalmente il sud del mondo.

Per costruire tecnologie future che possano rispondere alla nostra neccesità di sostenibilità diventa necessario riconnetterci con altri modelli di consumo locale, vicni a noi, che stimolino la diversita e la connessione con le persone che producono attorno a noi, che ascoltino i cicli della vita (la natura richiede migliaia di anni per produrre minarali e petrolio) e architetture che rispondano a queste premesse.

Queste forme di sviuppo alternativo che rispettano la necessità delle comunità locali ci permetteranno anche di pensare a forme per reindirizzare la tecnologia, la sua produzione e distribuzione, utilizzando modelli aperti di sviluppo software e di hardware aperto, diminuendo il consumo e diversificarlo, rispondere a problematiche locali e che si facciano carico di proposte basate nella cura verso la popolazione, le comunità e il nostro intorno.

Forse così troveremo quello sviluppo tecnologico che ci permetterà di vedere un impatto desiderato nel mondo che abitiamo.

 

estratto e tradotto da “Estamos luchando para sobrevivir”. La resistencia a la minería en Acacoyagua, Chiapas